Il Corso di Musica elettronica presso il Conservatorio di Musica "B. Marcello" di Venezia: breve storia*
Con telegramma del 21 ottobre 1972, il Ministero della Pubblica Istruzione autorizza l'attivazione dell'"insegnamento libero" di Musica elettronica presso il Conservatorio Statale di Musica "B. Marcello" di Venezia. La supplenza viene affidata a Giuseppe Sinopoli. L'insegnamento nasce grazie alla proposta avanzata dal Maestro Wolfgango Dalla Vecchia di "aggiornare" il corso di composizione e chiedere l'istituzione, fra i corsi paralleli a quello di Didattica della composizione, di un corso triennale di Musica elettronica. Giuseppe Sinopoli, coadiuvato da Enrico Giovene, ripropone (il progetto era già stato presentato l'anno prima), all'allora direttore del Conservatorio Nino Antonellini, un progetto "di insegnamento della teoria e della composizione elettroacustica" articolato in tre anni. Dall'anno scolastico 1975-1976, anno in cui Sinopoli abbandona la cattedra per dedicarsi alla sua attività di direttore d'orchestra, della docenza di Musica elettronica viene incaricato Alvise Vidolin, che vi insegna fino al 2008-2009, anno del suo pensionamento. Dall'anno successivo viene nominato titolare Paolo Zavagna, attuale docente nella Scuola di Musica elettronica. Così Vidolin stesso si racconta a Laura Zattra in un'intervista:
In quegli anni [1974-1975] feci delle supplenze per Teresa Rampazzi [al Conservatorio di Padova] perché lei era stata invitata all'estero [ad Utrecht]. Sempre in questo periodo cominciai a collaborare con Wolfango Dalla Vecchia. Il lavoro che avevamo fatto per il programma CELLE e successivamente per il programma EMUS, era stato quasi una scuola di composizione, perché per fare un programma di aiuto alla composizione bisognava capire tutti i meccanismi e i processi compositivi. In quegli anni ho frequentato molto il Pollini, non proprio come allievo ma di fatto lo ero. Poi, credo fosse nel 1975, Sinopoli che insegnava musica elettronica a Venezia, aveva cominciato la sua attività di direttore e aveva lasciato quella di insegnante. Io avevo fatto domanda di supplenza e così diventai docente.
Il primo ottobre 1975 Vidolin prende servizio al Conservatorio "B. Marcello" di Venezia. Riguardo al "corso libero" di Musica elettronica, della durata di tre anni, il Ministero della Pubblica Istruzione "fa presente che i corsi liberi non esistono presso i Conservatori di Musica. Pertanto, tutti gli insegnamenti autorizzati ma non previsti nella Tab. C della legge 13/3/1958, n. 165, sono denominati corsi straordinari." Da quella data il corso sarà dunque a tutti gli effetti un corso straordinario. Fin da subito Vidolin, consapevole dell'impossibilità di fornire agli allievi una preparazione minima in un solo anno, impostò il corso su cicli triennali, anticipando la riforma dello stesso che lo porterà alla durata di 4 anni. Dall'anno scolastico 1992-1993, dunque, gli iscritti avranno un loro percorso regolamentare della durata di 4 anni con un programma deciso da ogni singolo Conservatorio e con regolare diploma. Questo nuovo ordinamento poneva tuttavia dei limiti all'iscrizione: per poter accedere al Diploma di Musica elettronica bisognava infatti essere "in possesso di:
- un diploma di Conservatorio, ovvero della
- licenza del periodo medio di composizione, o della
- licenza del quadriennio di composizione sperimentale, o della
- licenza del periodo medio di una scuola decennale di strumento, o di un
- diploma di liceo musicale sperimentale."
Tali limitazioni creeranno un notevole sbarramento al flusso di iscritti, garantendo tuttavia una preparazione musicale superiore.
Riguardo alla fase che i Conservatori stanno attualmente attraversando, possiamo citare lo stesso Vidolin che, in un articolo scritto a quattro mani con Nicola Bernardini (
La musica elettronica e il restauro dei documenti sonori, «Economia della cultura», XVIII, n.2, 2008), così si esprime:
i conservatori [dopo la riforma emanata con la legge 509 approvata il 2 dicembre 1999] sono passati sotto la guida del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica conservando solo la parte di «alta formazione», lasciando ad altri il compito della formazione musicale di base e adottando sostanzialmente lo schema proposto dal cosiddetto «Processo di Bologna» (formazione su due cicli principali - primo e secondo livello, sistema dei crediti, promozione della mobilità degli studenti, ecc.). Forse è ancora troppo presto per giudicare i risultati della riforma: la sua applicazione ha attraversato alcune fasi transitorie particolarmente complicate (fase «sperimentale» attivamente finanziata dallo stato, poi fase «sperimentale» a «costo zero», e infine, oggi, riforma dei corsi ordinari) ed è difficile prevedere quali e quanti conservatori usciranno rinnovati da questo periodo e come.
Dall'anno accademico 2013-2014 al Conservatorio di Venezia, a fianco della cattedra di Esecuzione ed interpretazione della musica elettroacustica, viene istituita la cattedra di Informatica musicale e, dall'anno accademico 2021-2022, quella di Acustica, attualmente ricoperta da Massimiliano Tonelli.
* Il presente testo riprende, con minime variazioni, le pagine 1-6 dell'introduzione di Paolo Zavagna (a cura di),
60 dB. La scuola veneziana di musica elettronica. Omaggio ad Alvise Vidolin, Studi di musica veneta, 28, Olschki, Firenze, 2009, al quale si rimanda per ulteriori riferimenti e approfondimenti.
http://www.olschki.it/libro/9788822258830
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